domenica 6 luglio 2014

Paperino

Una papera avanzava nel placido fiume muovendo sott'acqua le zampette palmate . Dietro, la seguivano in lunga fila i suoi paperotti.Ogni tanto si tuffava, immergendo nell'acqua prima il collo e poi tutto il corpo, solo le zampe sbucavano in superficie.Insegnava ai paperotti le tecniche di pesca,loro la imitavano, e si immergevano a loro volta sott'acqua appresso alla madre.solo un paperino era rimasto un pò indietro, non si curava delle lezioni della madre, sembrava assorto a contemplare il disco del sole che, tramontando, colorava di rosso le nuvole che lo cerchiavano.All'imrovviso delle fauci gigantesche emersero dall'acqua, dopo le fauci i lobi sporgenti di due occhetti brillanti ed infine il tronco e poi la coda di un gigantesco alligatore.Tra i due si svolse il seguente dialogo:
-Ciao paperino, lo sai che ti devo mangiare, sono due giorni che non mangio.
-la prego signor alligatore, sono piccolo, io non potrei sfamarla anche se volessi, perchè non aspetta tre mesi, quando sarò bell'e cresciuto? Nel frattempo ci penserà mia madre a sfamarti con trote e merluzzi, è molto brava nella pesca.
L'alligatore lo guardò assai interessato:
-Voglio dieci trote e venti merluzzi al giorno.
-Certamente!
-E pure venti verdesche.
-Affare fatto.
-Ma non credere che mi accontenti della tua parola d'onore.Allora tirò fuori dalla tasca sul ventre- un alligatore con le tasche!- un foglio di carta asciutto,afferrò il paperino per il collo, immerse il becco del paperino nell'acqua che in quel momento si colorava stranamente di nero, e lo premette sulla carta, come se volesse farlo firmare.

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