Mano nella mano scendiamo la scaletta, l'aereo è appena atterrato, ci guardiamo negli occhi e sorridiamo, lì davanti il paradiso tropicale col mare azzurro, la sabbia rovente, i coralli ed i pesci volanti.
Un uomo colla divisa militare e il largo sorriso ci viene incontro, ha la pelle scura, gli occhiali da sole scuri, si presenta scattando rigido sull'attenti, poi indica col braccio disteso un punto che dobbiamo raggiungere e ci invita a seguirlo.
Ci guardiamo perplessi, io e la mia Giustina, sembra quasi uno scherzo, ma ci accodiamo curiosi di sapere il seguito della storia.
E` una palazzina in stile moresco col grande portone di legno finemente decorato, il militare apre una porticina laterale , attraversiamo un corridoio semibuio, lungo e stretto, alla fine uno stanzone colle grandi finestre attraversato dai raggi del sole ci accoglie.
Al centro della stanza un'altro militare, è seduto su una poltrona, ci volge le spalle, le gambe distese sulla scrivania, le mani intrecciate dietro la nuca e sembra sonnecchiare, dobbiamo girare intorno alla scrivania per guardarlo negli occhi, è giovane, la camicia con le stelline da ufficiale semi sbottonata fuori dai pantaloni, si alza in piedi sorridendo e ci saluta con un lieve inchino, che noi ricambiamo.
-Lei è il sig. Cuper, vero? - Annuisco- La riconosce quella foto? Ed indica coll'indice una gigantografia appesa alla parete.
In effetti nella foto c'è un uomo vestito da clown col piffero in bocca,era il mese scorso ed era la festa del mio compleanno, c'è una scritta sul poster, RICERCATO, ed un numero che sembra una taglia.Come sarà finita quaggiù la mia foto? Penso allibito e stringo istintivamente la mano della mia Giustina che mi guarda anch'essa allibita.
-Si, sono io- rispondo- però non capisco come si finita qui questa foto.
-Quella foto-scandisce serio l'ufficiale- è stata prelevata dalla stanza della principessa Jasmina...
La mia Giustina scoppia in un pianto fragoroso.
-Mi tradisci in continuazione- dice singhiozzando- Eld io sono sciocca a credere alle tue false promesse di pentimento e a perdonarti ogni volta.
L'ufficiale interviene per rincuorare la mia Gustina.
-Beh,signorina, deve sapere che il suo fidanzato ha commesso un reato piuttosto grave nel nostro paese, ha sedotto e abbandonato la figlia del sultano, la principessa Jasmina ed è stato condannato alla pena di morte.L'impiccagione verrà eseguita domani mattina.
le parole dell'ufficiale non sembrano rincuorare la mia Giustina che riprende a piangere e a singhiozzare.
-La prego signor comandante non potrebbe rimandare l'esecuzione a dopo la fine della vacanza? Il mio fidanzato è sempre in viaggio per lavoro, adesso capisco cosa fa veramente durante i suoi viaggi, io vivo sempre da sola ed un'occasione come questa per svagarmi non so proprio quando potrà capitarmi di nuovo.
-Mi dispiace signorina, ma le leggi nel nostro piccolo regno sono ferree e non prevedono eccezioni di sorta,
Il patibolo è pronto nel piazzale della caserma ed il boia sta preparando l'attrezzatura per l'esecuzione che si svolgerà alle 9 in punto.
L'ufficiale si avvicina alla finestra, fuori c'e una piazzetta, al centro della piazzatta una specie di palco, ai lati del palco dei lampioni da concerto e sopra il palco un patibolo da cui penzola una lunga fune che un uomo immerge dentro una vasca piena d'acqua schiumosa. Costui è basso, tarchiato, ha la corporatura massiccia e le spalle larghe, tipiche del boia, è inguainato in un'abito di pelle nera che lascia nudi i polpacci, il petto e le braccia e porta un cappuccio sempre di pelle nera aderente alla testa da cui spiccano due fessure luminose, tipici occhetti da boia. E' così perfetto che sembra un'attore, sembra finto!
Quel trafficare del boia con la corda e col sapone mi mette a disagio, mi accarezzo istintivamente il collo, certo con Giustina avrei risolto ogni cosa, l'avevo tradita tante volte, lei lì per lì mi aveva lasciato, poi ogni volta riuscivo a convincerla a tornare da me, vuoi con la parola giusta, vuoi col regalino giusto,che volete,io con le donne ci so proprio fare.
Però questa volta c'erano di mezzo il patibolo e il boia tarchiato. Devo sottrarre il mio collo alla stretta del nodo scorsoio, penso,mentre lì fuori sul palco il cosidetto boia agita la mano, come se volesse richiamare la mia attenzione. Mi sporgo dalla finestra, il boia poggia su una sedia un cucciolo di labrador dal pelo bianco, gli infila la corda nel collo, stringe lievemente il nodo scorsoio mentre il cucciolo gli lecca le mani, poi tira giù la corda, il cucciolo sale su ed infine lo vedo penzolare sul patibolo.Non ha emesso neppure un guaito, evidentemente il nodo scorsoio insaponato ha lavorato efficacemente.Ora il boia molla la corda ed il cucciolo ricade con un tonfo sulla sedia.Rimane lì immobile, il boia volge lo sguardo dal batuffolo bianco alla piazzuola vuota e fa un'inchino profondo, come gli attori alla fine dello spettacolo mentre ringraziano il pubblico che applaude.
-La prova è riuscita molto bene!- mi sento dire alle spalle.
-mi raccomando, faccia qualche esercizio con il collo questa sera quando è in albergo. Domani tocca a lei, ci sarà molto pubblico e lo spettacolo deve riuscire.
Nessun commento:
Posta un commento