una capretta col pizzetto bianco brucava l'erba nel bel prato fiorito. Accanto alla capretta c'era uno scoiattolo che raccoglieva le ghiande cadute da una grande quercia frondosa; In cima alla quercia si sentiva uno stormire di rami e di foglie, erano le rondini che avevano costruito i loro i nidi sui rami più alti.Ad un tratto tutta la quercia si mise in agitazione, il tronco ed i rami che oscillavano di qua e di là, lo scoiattolo scattò diritto come una molla, la capretta volse in su il musetto e si videro le rondini che sbucavano a sciami dalle fronde dell'albero oscurando il cielo all'intorno.Erano state spaventate dall'orsetto bruno che leccava il miele nell'alveare posto in un buco sul tronco della quercia.
Poco distante c'era un bosco di pini e dietro il bosco sollevando in alto lo sguardo fin nel cielo azzurro si poteva ammirare la gigantesca piramide del monte Cervino.E dietro la montagna si poteva immaginare, più che vedere, il lago alpino dalle acque limpide e placide.Racconta la leggenda che nelle profondità del lago viva un gigantesco serpente marino intento da secoli a covare le sue uova, che si schiuderanno solo quando arriverà la fine del mondo.Il serpente divora tutti coloro che osano andare nel lago.Solo un bambino era riuscito a sfidarlo e a rubargli addirittura un bell'uovo rotondo.E di questo vi voglio raccontare, ma mi rendo conto di aver divagato, s'è fatto tardi, devo tornare al lavoro.
-Come andiamo con gli istogrammi excel relativi alla produzione dell'ultimo decennio?
Sobbalzo al suono di quella voce, giro la sedia e davanti a me giganteggia il capuficcio, una donna sulla trentina, alta, troppo alta, con il solito tailleur grigio a righe gialle, la gonna corta attillata, le calze a rete e i tacchi a spillo che sembrano dei chiodi, come fa a non bucare il pavimento di legno? Porta i soliti occhiali neri che sposta un po' in giù sul naso per squadrarmi meglio e tamburella le dita sul labbro inferiore semispalancato.
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