martedì 17 giugno 2014

Pulcino Nero

Sono a letto con la febbre, la mia stanza, la solita stanza, è illuminata da un limpido sole, è una calda giornata di luglio, sono circondato da amici, conoscenti ed estranei, parlottano tra di loro  ed io non mi curo di niente, tolgo da sotto le coperte il mio portatile, lo accendo e nonostante la fastidiosa influenza mi metto al lavoro.
Ho un negozietto online, devo controllare  i pagamenti, le  richieste d'acquisto e gli inevitabili feedback su acquisti già realizzati.
Senza il portatile non riuscirei a lavorare, mi ci sono  affezionato e a volte ho  l'impressione che anche lui provi qualcosa per me : si apre da se quando ho solo l'intenzione di utilizzarlo e si richiude quando, ad esempio, la sera alla fine della giornata penso soltanto di spegnerlo.
Ed è pure geloso : io ho la cattiva abitudine di non legarmi troppo a lungo a persone o a cose, un giorno riflettevo sull'opportunità di vendere il piccoletto ed acquistare un portatile nuovo di zecca  ma lui deve aver letto nei miei pensieri perchè  si e richiuso sbattendo lo schermo sulla tastiera e credetti persino di sentire come il clang di un lucchetto.
Si era forse arrabbiato? Aveva sospettato che volessi abbandonarlo? Ho faticato parecchio per convincere il piccolino che mai e poi mai mi sarei sbarazzato di lui, alla fine si è convinto, si è riaperto ed è tornato al lavoro.
Anche stamattina stando a letto mi sono crogiolato col pensiero di disfarmi per sempre del pulcino nero, ma lui questa volta invece di adirarsi richiudendosi di botto si spalanca esageratamente.
Ancora con il portatile! esclama l'infermiera che era entrata nella stanza senza che me ne accorgessi. E' alta, prosperosa, con un vistoso decoltè ed i riccioli biondi che sporgono da una cuffietta bianca. Ha una gonna particolarmente stretta che le amplifica i movimenti dei glutei, mi infila il termometro in bocca e lo ritoglie poco dopo.
Anche oggi 40 gradi, avrà bisogno ancora di impacchi freddi o addirittura di un bagno ghiacciato, che strano, sono due settimane che ha questa ridicola influenza e la temperatura non vuole scendere. Questo lo prendo io! e indica il portatile, è il mio portatile e devo chattare con le amiche.
Lui naturalmente ha ascoltato tutto, si richiude lentamente, troppo lentamente, è una provocazione? mentre la presunta infermiera lo afferra, se lo stringe nel petto, mi gira le spalle e se ne va ondeggiando vistosamente i fianchi  di qua e di là.

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