-ti abbiamo aspettato da secoli, i nostri padri e i padri dei nostri padri hanno tramandato la venuta di colui che ci insegnerà prima la tecnica del tiro col l'arco, ed indicò coll'indice un mucchio di archi e frecce alto quanto una casa a due piani, (ma sembravano giocattoli per bambini, alcune frecce avevano le ventose!) , poi ci farà da condottiero e ci libererà dal tiranno che ci ha ridotto in miseria.
-c'è un equivoco- dissi mezzo divertito e mezzo incuriosito-a insegnarvi ad usar le frecce mi potrei anche cimentare, sono stato campione di tiro coll'arco, ma da qui a diventare il vostro capo ce ne corre! ho moglie e figli, devo badare alla casa, alla cavalla, al cane, all'orto con gli ortaggi, peperoni e melanzane sono già maturi e li devo raccogliere.
-il tuo arrivo è scritto negli antichi testi, -risuonò tutt'intorno una voce imperiosa- scendi, il caffe è quasi pronto.
e mi afferrarono con le mani per la giacca, mi fecero scendere a forza, e mi portarono al centro del falò, dove da una moka fischiettante usciva un caffe dall'aroma profumato.
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