lunedì 30 giugno 2014

Che gli mandano la municipale?




Ero stato invitato ad una trasmissione televisiva insieme ad altri tre colleghi economisti, si doveva dibattere una spinosa questione, i vantaggi e gli svantaggi per il benessere della nostra patria, che recherebbe la fuoriuscita dall'Euro.
Davanti a me c'era l'esponente più famoso del partito contrario alla moneta unica, nel suo intervento aveva spiegato i danni arrecati dall'euro alla nostra economia, aveva esposto gli indiscutibili (a sentir lui) vantaggi di un'eventuale fuoriuscita, aveva concluso in modo conciso con le testuali parole: se un paese esce, il giorno dopo se poteva farlo o no , chi se ne frega!  che gli mandano la municipale?
Aveva quindi finito la sua performance oratoria, e, stanco ma soddisfatto se ne stava seduto, le braccia penzoloni poggiate sui braccioli della sedia, la testa piegata all'indietro e sonnecchiava e ronfava.
Accanto a lui c'era il suo partner, un giovanotto dalla barba folta, il faccione paffuto e il naso rosso a patata, aveva escogitato una originale similitudine tra la nostra attuale situazione e quella di una nave col buco sotto, che affonda, mentre i marinai rubano i portafogli ai clienti.  Codesta brillante trovata lo aveva reso euforico, aveva tirato fuori alcune palle dalle tasche e le buttava in alto, alternativamente colle due mani alla maniera dei giocolieri.
Poi c'era il mio compagno di partito, un'altro economista, in apparenza, ma in realtà un lucertolone occhialuto, con lo sguardo freddo e vitreo, che invece di perorare la nostra causa a favore dell'euro se nestava zitto e si limitava a tirar fuori dalla bocca la lingua guizzante e e biforcuta.
Mi sentivo a disagio, ero rimasto solo io a dover ribattere ai nostri avversari, mi accarezzavo nervosamente la barba e poggiavo la mano sulla testa, nella sciocca speranza di trovare anche li dei capelli da accarezzare.
Alla fine presi un po' di coraggio  e tossii piano ma forte quanto basta per richiamare l'attenzione della conduttrice, una donnina esile , ma dagli gli occhi piccoli e straordinariamente vivaci, che in quel momento con lo specchietto davanti al naso si stava controllando il trucco.
E ce ne volle, ma poi terminò, mise lo specchietto ed il rossetto nella borsetta e mi fece un largo sorriso mentre dalla bocca spalancata incorniciata di rosso scarlatto le usciva un suono che riecheggiò in tutto lo studio: 
Mi scusi signor Lombardini , solo una domanda , le piace il colore del mio rossetto?

Possiedo un Rolex...



Possiedo un'orologio, è un rolex, non è originale, è soltanto un'imitazione, pur tuttavia è automatico come tutti i rolex.
Non è nemmeno particolarmente preciso o meglio accumula con precisione un ritardo di cinque minuti nell'arco delle ventiquattro ore  ed io per riportarlo, dirò così, al tempo ordinario dopo sette giorni sposto in avanti le lancette esattamente di trentacinque minuti.
Certo è quasi una seccatura quel dover spostare le lancette tutte le settimane, però mi ci sono abituato, a tal punto che, è probabile, farei la stessa cosa anche se avessi un orologio che misurasse con puntualità lo scorrere del tempo.
Del resto, e non finisco mai di sorprendermi, anche il nostro popolo si abituò con facilità in tempi non tanto lontani ad usare una moneta straniera, l'euro, emessa, se non ricordo male, dai banchieri di uno stato vicino o forse lontano o forse addirittura di nessuno stato.
La nostra antica moneta non aveva la forza per così dire dell'euro, ci siamo ben presto accorti che coll'euro si potevano comprare beni stranieri ad un prezzo decisamente vantaggioso.
È pur vero però che mentre la nostra antica moneta circolava di tasca in tasca e quindi eravamo tutti ricchi, o perlomeno ci sentivamo tali, potevamo spendere con una certa libertà e godere dei piaceri della vita, con questa nuova moneta , il cosidetto euro, tutto ciò non è più possibile. Sembra addirittura che questo euro
sia stato inventato non perchè circolasse liberamente tra il nostro popolo  ma affinchè si concentrasse nelle mani di pochi  fortunati possidenti.




Otto Cappelli



Qualcosa di Incongruo








giovedì 26 giugno 2014

It's Too Hot for Words




                                 Fa troppo caldo per parlare
                                     o passeggiare
                                     canta la splendida Billie Holiday
                                     e aggiunge maliziosa 
                                     rivolta all'amante distratto
                                     Se vuoi fare l'amore, io sono qui...

mercoledì 25 giugno 2014

E' solo Fiction

quello che viene scritto su questo Blog non ha riferimenti  personali o intimi
è solo Fiction, e come tale è IMPERSONALE e PUBBLICA
ad esempio, la foto dell'uomo acefalo col petto nudo non rappresenta la mia persona
è il mio compagno ed io sono gay

martedì 24 giugno 2014

I Fuochi di San Giovanni


questa mattina il caffè alla bettola in centro, in realtà è per vedere lei, mi trattengo un secondo  più del solito... mi batto la fronte con la mano, scusa, non mi ero accorto ed esco , le strade deserte, sopra la mia testa le stelle che s'illuminano, ora sono fuochi  variopinti che esplodono nel cielo

lunedì 23 giugno 2014

Un Selfie Mattutino oppure cosa...

             
            
-un Selfie Mattutino?
di un uomo che si sta vestendo?
-forse,  però se guardo alcuni particolari mi accorgo che quest'uomo ha perso la testa,
certo  nella mano  tiene uno smartphone ma  può essere solo per caso, in realtà potrebbe afferrare una mela o un biscotto o un mazzo di chiavi, e poi i peli sul petto, sulle braccia , sui bicipiti , gli stanno crescendo a vista d'occhio.
ecco, quest'uomo si sta trasformado, sta per diventare un Lupo Mannaro, quando la trasformazione sarà completa si strapperà gli inutili pantaloni e andrà a caccia
- a caccia? e a caccia di cosa?

domenica 22 giugno 2014

Amanda Palmer in my Mind


Amanda Palmer  in my Mind

in un futuro lontano, nella mia mente,
tra cinque anni sarò grassa, alcolizzata
ma senza ubriacarmi, perchè sarò sobria
la mia condizione non sarà un tormento
sarò qualcuno di cui essere fiera,
è divertente, se ci penso, 
potrei essere adesso quella donna, però non è accaduto
chissa , forse mi sono SOLO scordata di accorgermi 
che non sono  quella donna che ho immaginato
e nella mia mente, lontano lontano ma qui ed ora
saprò guardarmi intorno, non perderò i soldi per strada, 
sarò sobria , non mi strapazzerò, 
saprò gestire le mie energie.
nella mia mente quando sarò vecchia  mi sentirò bella, 
coltiverò ortaggi e tulipani, con amore e attenzione.
non come adesso, indaffarata in ogni cosa 
che non mi accorgo di niente, neppure di me stessa.
nella mia mente m'immagino tante cose 
che ancora non sono accadute
e quando verranno a seppellirmi 
inizierò a martellare il coperchio della bara:
"non è ancora finita,devo farmi un altro tatuaggio,
sto ancora vivendo", 
è divertente, ho immaginato 
che vincevo questa lotta già persa.
chissà forse non è divertente lottare per vivere 
ma voglio pensare che lo sia
se voglio vivere prima di morire.
la cosa più divertente di tutte è immaginare , 
che non vedrò affatto 
che sarò proprio quella donna che voglio essere.
cazzo, si
sono proprio la donna che voglio essere





sabato 21 giugno 2014

Il Burlesque di Amanda Palmer



                                    I'm not The Killing Type

Oriana Palmer

 
Il Burlesque di Oriana fallaci:

Negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il tuo corpo che cercavo bensì la tua anima...Ti amavo al punto da non sopportare l’idea di ferirti pur essendo ferita, di tradirti pur essendo tradita, e amandoti amavo i tuoi difetti, le tue colpe, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue miserie, le tue volgarità, le tue contraddizioni, il tuo corpo con le sue spalle troppo tonde, le sue braccia troppo corte, le sue mani troppo tozze, le sue unghie strappate..

Oriana fallaci, un uomo

venerdì 20 giugno 2014

Una Nuvola di Fumo



                                               l'ispirazione è volata via, 
                                               una nuvola di fumo
                                               il sapore sgradevole 
                                               di una malinconica sigaretta

Il Fondo Del Mare


 la maggior parte della gente si mantiene a galla, ha il salvagente, oppure riesce a nuotare con robuste bracciate oppure affannadosi , sbattendo le mani sulla superficie dell'acqua e agitando i piedi sott'acqua.
tu hai avuto un destino diverso, non riesci a stare a galla in modo più o meno sicuro e neppure ti attrae una tale prospettiva, tu puoi solo risalire in superficie ogni qualvolta hai toccato il fondo del mare 
è un'andare su e giù , ti viene naturale e lo trovi persino gradevole 

Foto Robert Gligorov

Drappi variopinti svolazzano nell'aria

                 
             
Sei appena arrivato, stai per bussare  ma il grande portone di legno  si apre da se ruotando sui cardini; una grande sala davanti a te, drappi variopinti svolazzano nell'aria, sei circondato da enormi guanciali colorati, stanco per lungo viaggio cedi alla tentazione di sederti per riposare solo un po', scegli a caso il guanciale  blu,  ti siedi ed il guaciale si trasforma in una poltrona con spalliera e braccioli, poi , istintivamente, fai per distenderti e ti ritrovi dentro un morbido letto, ti giri di fianco e ..non so quanto tempo è passato, stavo dormendo perchè mi sveglio, mi sollevo dal letto, sento come un dito che mi picchetta la spalla, mi volto e vedo un viso di donna, tutto è blu intorno a lei, i capelli, i grandi occhi, gli occhiali, solo il viso delicato è bianco e rosa sono le labbra.
Mi guarda con occhi indagatori,  con le labbra accenna un lieve sorriso, anch'io la guardo, ci guardiamo per una buona mezzora poi inizia il seguente dialogo:
sono una strega e questo è il mio castello. che ci fai nel mio castello?
Mi trovo in un castello? E tu una  strega? E dov'è la scopa?


Foto: Robert Gligorov


Nuvole di Bollicine...


il sole è scomparso dietro la linea frastagliata delle montagne 
un'alone rossasstro  attrae nuvole rade
il riflesso del cielo  sui tetti colorati di blu
finestre illuminate qua e là
camicie bianche appese sui fili di ferro che sporgono dal balcone
dentro, una donna al computer canticchia un motivetto romantico
un uomo riempie una coppia di calici
Nuvole di bollicine  frusciano nell'aria

Un'alito di vento increspava le onde del mare


Un'alito di Vento increspava le Onde del Mare

Foto: Robert Gligorov

giovedì 19 giugno 2014

Dream a Little Dream of Me

le stelle brillano nel cielo
un alito di vento che sussurra ti amo
gli uccelli cantano sugli alberi
dimmi buona notte e baciami
stringimi forte e dimmi che ti manco
ora che sono solo e triste
sognami nei tuoi sogni, solo un po'
le stelle svaniscono ma io sono qui, amore
ti imploro di baciarmi
aspetterò fino all'alba
soltano per dirti queste parole
sogni d'oro fino a quando 
i raggi del sole ti sveglieranno
sogni d'oro
libera dai pensieri
ma nei tuoi sogni accoglimi, solo un po'

mercoledì 18 giugno 2014

Perchè mi vuoi Uccidere


perchè mi vuoi uccidere dolce donnina? i tuoi occhi mi odiano, mi guardi con occhi assassini,hai  alzato il braccio e  lo abbasserai  per far fuoco con il dito indice che non è un dito ma la canna di una pistola.
ma io non scappo, siamo stati teneri amanti, ricordi? e adesso l'espressione odiosa del tuo volto ed il braccio alzato mi danno da pensare: non mi ami più? ti vuoi liberare di me?
e non riuscirai a liberarti di me neanche se alzi l'altro braccio e mi minacci con due pistole puntate sul petto.
però non abbassi le braccia e  neppure spari in alto nell'aria , non mi vuoi uccidere, mi vuoi spaventare o forse solo giocare,  ma io non ti credo affatto, neppure se avvicini l'ascella al mio naso e sussurri la frase tatuata sul braccio: 
"Tre tigri contro tre tigri" 

martedì 17 giugno 2014

My Kind of Lady

                                           
Foolish Things alla maniera dei Supertramp:
My Kind of Lady

voglio dire a tutti quello che mi porto dentro
lei è l'unica che riesce a farmi dire certe cose
è il mio genere di donna
ti stringo tra le braccia
e un amore così
un cuore come il tuo, un viso come il tuo
non lo trovo più
sei arrivata e hai guarito i miei sogni frantumati
a terra , proprio a terra, ma poi
è sciocco sì, col tuo amore
hai attraversato la mia vita
ce la faremo, vedrai
non è sbagliato
lo sento che mi appartieni
e tu lo senti che ti appartengo
staremo bene insieme
ci ameremo , questo e tutto
e il cielo stellato non potrà mai separarci
è il mio genere di donna
vi dico solo questo
non sono più lo stesso da quando ti ho incontrato
i miei sogni frantumati
ma sei arrivata, in questa notte magica
ti guardo negli occhi , sento che sei mia
e il cielo stellato non potra mai separarci
bambina mia
ti amerò per sempr

Avevamo appena avuto un'amplesso

Avevamo appena avuto un amplesso. E che amplesso! Uno di quegli amplessi che, una volta consumato, senti ancora pulsare forte il sangue nelle vene, come se si fosse ancora avvolti dal fuoco rovente della passione. Invece ero disteso sull'enorme letto disfatto, la testa appoggiata al cuscino e contemplavo lei che, nuda, al centro della stanza si rivestiva mollemente. E guardavo con piacere quel corpo flessuoso, lievemente ingobbito, quelle natiche tonde ma assai raggrinzite e quel viso liscio ma solcato da sottilissime rughe. Quando indossò alla fine il lungo mantello nero col cappuccio e volse lo sguardo su di me, le chiesi:
-Non conosco neppure il tuo nome.
-Gertrude è il mio nome, ma tutti mi chiamano Befana.
-Che nome curioso- pensai- perchè non rimani con me tutta la notte?
-Non posso-rispose con un soffio di voce- un lavoro urgente m'attende. Devo consegnare a tutti i bambini del quartiere i regali che sono dentro quel sacco- e indicò con il dito il grande sacco giallognolo che aveva deposto davanti alla porta di quella camera d'albergo.
-E come pensi di consegnare i regali?
-Calandoli giù dai caminetti- rispose lei.
-E come farai a salire sui tetti della case?- domandai sempre più incuriosito.
-Non dovrò salire , ma volerò sui tetti con questa- e m'indicò la strana scopa col grande manico nodoso che io però avevo già notato sul marciapiede dove ci eravamo incontrati.
Poi mi accarezzo leggermente la guancia, come per salutarmi, spalancò la finestra sulla gelida aria invernale, montò sulla scopa e prese uno slancio piegandosi molto all'indietro.
-Non vorrà mica buttarsi giù!- gridai e mi drizzai sul letto come percorso da una scarica di terrore.
Ma fu solo un attimo: una folata di vento la risucchiò fuori, io mi precipitai sul balcone, e  potetti solo vedere una minuscola scia luminosa che scompariva nella notte buia.

Una capretta brucava l'erba

una capretta col pizzetto bianco brucava l'erba nel bel prato fiorito. Accanto alla capretta c'era uno scoiattolo che raccoglieva le ghiande cadute da una grande quercia frondosa; In cima alla quercia si sentiva uno stormire di rami e di foglie, erano le rondini che avevano costruito i loro i nidi sui rami più alti.Ad un tratto tutta la quercia si mise in agitazione, il tronco ed i rami che oscillavano di qua e di là, lo scoiattolo scattò diritto come una molla, la capretta volse in su il musetto e si videro le rondini che sbucavano a sciami dalle fronde dell'albero oscurando il cielo all'intorno.Erano state spaventate dall'orsetto bruno che leccava il miele nell'alveare posto in un buco sul tronco della quercia.
Poco distante c'era un bosco di pini e dietro il bosco sollevando in alto lo sguardo fin nel cielo azzurro si poteva ammirare la gigantesca piramide del monte Cervino.E dietro la montagna si poteva immaginare, più che vedere, il lago alpino dalle acque limpide e placide.Racconta la leggenda che nelle profondità del lago viva un gigantesco serpente marino intento da secoli a covare le sue uova, che si schiuderanno solo quando arriverà la fine del mondo.Il serpente divora tutti coloro che osano andare nel lago.Solo un bambino era riuscito a sfidarlo e a rubargli addirittura un bell'uovo rotondo.E di questo vi voglio raccontare, ma mi rendo conto di aver divagato, s'è fatto tardi, devo tornare al lavoro.
-Come andiamo con gli istogrammi excel relativi alla produzione dell'ultimo decennio?
Sobbalzo al suono di quella voce, giro la sedia e davanti a me giganteggia il capuficcio, una donna sulla trentina, alta, troppo alta, con il solito tailleur grigio a righe gialle, la gonna corta attillata, le calze a rete e i tacchi a spillo che sembrano dei chiodi, come fa a non bucare il pavimento di legno? Porta i soliti occhiali neri che sposta un po' in giù sul naso per squadrarmi meglio e tamburella le dita sul labbro inferiore semispalancato.

Ero seduto su una roccia..

Ero seduto su una roccia e davanti a me c'era il fiume ; immerso com'ero nei miei pensieri non mi accorgevo di niente, non mi accorgevo dei pesci che saltellavano allegramente nel letto del fiume, e poi dei gabbiani che  prendevano di mira trote e merluzzi,li catturavano prima che si tuffassero nell'acqua, e poi dei falchi che scendendo in picchiata dal cielo azzurro catturavano i gabbiani prima che costoro iniziassero a gustare i pesci trattenuti nel gozzo.
E non mi curavo neppure del cavaliere sul bianco destriero, che, sull'altra riva del fiume, tendeva l'arco , schioccava la freccia ed infilzava i falchi o forse pure i gabbiani.
Naturalmente vedevo tutto, ma preso com'ero dai miei pensieri, ripeto, non prendevo nota di niente. D'un tratto mi sento picchettare sulla spalla , mi volto ed una giovane donna, bionda,i capelli lunghi e lievemte ondulati, il viso ovale col mento sporgente e le guance paffute, gli occhi di un colore cangiante, ora bruno, ora azzurro, la linea snella ma dall'altezza non definibile, insomma codesta fanciulla prende da una cesta con le sue dita delicate una mora e me la porge. Anzi me la ficca letteralmente in bocca, tra i denti, e mentre la gusto , è proprio saporita!  lei comincia a parlarmi. Io naturalmente non capisco le parole, è una straniera?  ma il suono di quella voce mi giunge familiare. Ma certo che ora ricordo. E' la mia ragazza, eravamo andati a passeggiare in campagna, lei si era allontanata da me solo di pochi passi per saccheggiare gli arbusti ricolmi di more ed io mi ero addormentato, seduto sulla nuda pietra, e sognavo, o forse credevo di sognare con gli occhi spalancati il fiume, i pesci e i gabbiani e poi

mi chiesero...

mi chiesero di insegnar loro ad usare l'arco e le frecce.la cosa si svolse così. avevo cavalcato in lungo e in largo in groppa alla mia cavalla, poi mi fermai, scorsi un bagliore in lontananza, mi diressi verso di esso, ma sembrava che il bagliore si muovesse rapido verso di me.d'un tratto mi trovai circondato da numerose persone , sembravano contadini poveri, sporchi e dai vestiti stracciati, una mano stringeva le redini della cavalla, un falò ardeva al centro della landa desolata.un uomo che sembrava il capo cominciò a parlare.
-ti abbiamo aspettato da secoli, i nostri padri e i padri dei nostri padri hanno tramandato la venuta di colui che ci insegnerà prima la tecnica del tiro col l'arco, ed indicò coll'indice un mucchio di archi e frecce alto quanto una casa a due piani, (ma sembravano giocattoli per bambini, alcune frecce avevano le ventose!) , poi ci farà da condottiero e ci libererà dal tiranno che ci ha ridotto in miseria.
-c'è un equivoco- dissi mezzo divertito e mezzo incuriosito-a insegnarvi ad usar le frecce mi potrei anche cimentare, sono stato campione di tiro coll'arco, ma da qui a diventare il vostro capo ce ne corre! ho moglie e figli, devo badare alla casa, alla cavalla, al cane, all'orto con gli ortaggi, peperoni e melanzane sono già maturi e li devo raccogliere.
-il tuo arrivo è scritto negli antichi testi, -risuonò tutt'intorno una voce imperiosa- scendi, il caffe è quasi pronto.
e mi afferrarono con le mani per la giacca, mi fecero scendere a forza, e mi portarono al centro del falò, dove da una moka fischiettante usciva un caffe dall'aroma profumato.


che strana sensazione!

           che strana sensazione!
           ti trovi in un luogo straniero ma senti
           allo stesso tempo
           di trovarti in un luogo del tutto familiare.
           guardi l'ago della bussola
           ma noti che gira all'impazzata.
           i tuoi piedi sono per terra
           ma  sei disteso sull'abisso
          che si schiude per accogliere
          solo te

Pulcino Nero

Sono a letto con la febbre, la mia stanza, la solita stanza, è illuminata da un limpido sole, è una calda giornata di luglio, sono circondato da amici, conoscenti ed estranei, parlottano tra di loro  ed io non mi curo di niente, tolgo da sotto le coperte il mio portatile, lo accendo e nonostante la fastidiosa influenza mi metto al lavoro.
Ho un negozietto online, devo controllare  i pagamenti, le  richieste d'acquisto e gli inevitabili feedback su acquisti già realizzati.
Senza il portatile non riuscirei a lavorare, mi ci sono  affezionato e a volte ho  l'impressione che anche lui provi qualcosa per me : si apre da se quando ho solo l'intenzione di utilizzarlo e si richiude quando, ad esempio, la sera alla fine della giornata penso soltanto di spegnerlo.
Ed è pure geloso : io ho la cattiva abitudine di non legarmi troppo a lungo a persone o a cose, un giorno riflettevo sull'opportunità di vendere il piccoletto ed acquistare un portatile nuovo di zecca  ma lui deve aver letto nei miei pensieri perchè  si e richiuso sbattendo lo schermo sulla tastiera e credetti persino di sentire come il clang di un lucchetto.
Si era forse arrabbiato? Aveva sospettato che volessi abbandonarlo? Ho faticato parecchio per convincere il piccolino che mai e poi mai mi sarei sbarazzato di lui, alla fine si è convinto, si è riaperto ed è tornato al lavoro.
Anche stamattina stando a letto mi sono crogiolato col pensiero di disfarmi per sempre del pulcino nero, ma lui questa volta invece di adirarsi richiudendosi di botto si spalanca esageratamente.
Ancora con il portatile! esclama l'infermiera che era entrata nella stanza senza che me ne accorgessi. E' alta, prosperosa, con un vistoso decoltè ed i riccioli biondi che sporgono da una cuffietta bianca. Ha una gonna particolarmente stretta che le amplifica i movimenti dei glutei, mi infila il termometro in bocca e lo ritoglie poco dopo.
Anche oggi 40 gradi, avrà bisogno ancora di impacchi freddi o addirittura di un bagno ghiacciato, che strano, sono due settimane che ha questa ridicola influenza e la temperatura non vuole scendere. Questo lo prendo io! e indica il portatile, è il mio portatile e devo chattare con le amiche.
Lui naturalmente ha ascoltato tutto, si richiude lentamente, troppo lentamente, è una provocazione? mentre la presunta infermiera lo afferra, se lo stringe nel petto, mi gira le spalle e se ne va ondeggiando vistosamente i fianchi  di qua e di là.

Era una Nebbia Colorata di Blu

                                      era una nebbia colorata di blu
                                      avvolgeva la piazza e s'insinuava dentro bar e negozi

le membra beatamente sciolte

Le membra beatamente sciolte
Sopra il balcone
al chiaro di luna,
La brezza sparpaglia il  fogliame
e scopre le facce,
i corpi nudi avvinghiati

Groviglio di Fili

    schizzano nell'aria fili variopinti 
    che si srotolano da se
    un groviglio di fili
    il filo d'Arianna

Se Questo è un Uomo

non mi sottovalutare,
commeteresti un grave errore.
ma non mi devi neppure sopravvalutare.
devi valutare nel giusto me
come ogni altro essere umano
e questo e impossibile per te come per chiunque
altro

Open Your Mind

    open your mind
    la polvere dei cattivi pensieri
    disperdi nell'aria

La Caffettiera

    la caffettiera che brontola in cucina.
    i gridolini di piacere della tua donna
    le molle del letto che saltellano
    schizzi di caffe dappertutto

lunedì 16 giugno 2014

Bambino, Guardami Bene negli Occhi

bambino, guardami bene negli occhi
questi occhi nerissimi che 
ti hanno SEMPRE stregato e poi domandavi a te stesso: chi sono io, dove mi trovo?
i miei capelli, raccolti in un lato che liberano la guancia, 
no, non voglio che mi baci la guancia e neppure sul collo, devi mordermi l'orecchio, questo voglio da te.
e se non lo fai, la vedi la mano raccolta in un pugno?
la vedi la parola illeggibile tatuata sul dito..

un grigio pomeriggio di sabato

un grigio pomeriggio di sabato
la pioggia perquote il selciato
l'orchestrina sotto i portici
e lei che ti viene incontro a passettini
ruotando il busto ripetutamente
al ritmo della tarantella

Una Domenica Grigia

È   una domenica grigia, la cittàcittà è battuta dalla pioggia, hai vagabondato per ore, speravi di incrociare qualcuno, solo le infinite gocce di pioggia ti sono venute addosso, ed ora sei tornato a casa, ti levi l'impermeabile bagnato, strizzi il cappuccio inzuppato d'acqua, ma devi aprire l'ombrello che trovi all'ingresso,  la pioggia cade anche dentro casa, ma nemmeno l'ombrello serve granchè perchè senti le gocce di pioggia che cadono sulla tua testa che si bagna.
E non puoi nemmeno muoverti perchè la stanza è tutta allagata, riesci a salire sul tavolo ribaltato che galleggia e mentre ti ritrovi una scopa in mano e provi a utilizzarla a mò di remo per spostarti di qua e di là capisci la causa di tutto questo: hai litigato con una persona a te cara, quasi al limite dell'offesa e della rottura ed ora la sua maledizione, insieme alla pioggia, si sta abbattendo su di te.

un rossetto color cremisi esaltava le sue splendide labbra..

un rossetto color cremisi esaltava
le sue splendide labbra
rifatte

Una Notte Insonne

una notte insonne
all'alba la fata del sonno è venuta a chiuderti gli occhi
svegliato (svegliato?) da poco,
pensieri che non hanno una meta,
le membra distese , il respiro lieve
senti dei colpi alla tua porta, tu apri
e solo il sibilo del vento
che spalanca la finestra
emetti un respiro profondo, 
il petto si allarga a dismisura
la tua stanza non riesce a contenerlo

E' una giornata di sole


è una giornata di sole ma tra poco il cielo sarà nuvoloso e sebbene la pioggia bagnerà nuovamente le nostre teste basterà la colorazione del paesaggio per avvertirci che il grigiore del cielo si dissolverà ed il sole si aprirà un varco per tornare a risplendere ovunque.

Schiacci il Pulsante

Schiacci il pulsante del telecomando, senti il click di apertura della portiera, afferri la maniglia, ma la portiera rimane chiusa; forse non è la tua macchina, ma si che è la tua, stesso modello, stesso colore e persino la targa coincide.
Guardi perplesso nell'interno, sul sedile c'è la foto della tua donna, è bionda ma forse bruna e ha le labbra incorniciate di rosso scarlatto.
Dai alcuni colpetti sul vetro...stai bussando? nella speranza che dentro ci sia una persona in carne ed ossa ma è il foglio di carta che si solleva, si mette ad svolazzare dentro il veicolo e si spiaccica sul vetro proprio davanti a te e tu rimani perplesso alla vista di quelle labbra incollate sul vetro che si schiudono con ritmo regolare come se volessero mandarti baci

Prato Fiorito


E' un prato fiorito, fiori dai petali bianchi, gialli, rossi, e persino blu.
Un turbine di vento  solleva i fiori nel cielo azzurro, il vento si placa e una piggia di coriandoli cade sopra la tua testa, sei tutta ricoperta di petali colorati, ma dura solo un'istante, perchè un soffio leggero ti leva il vestito di petali , adesso sei nuda , ti copri i seni con le mani per la vergogna, mentre un petalo rosso si attacca al tuo pube premuto dal vento





La Morbida Sabbia



la morbida sabbia ti scalda le piante dei piedi, tu affonfi le dita dei piedi nella sabbia per avvinghiarla, adesso le stringi la mano, il mare lucente d'azzurro e lì davanti, siete in mezzo all'oceano, solo le teste affiorano dall'acqua, la guardi negli occhi , ti sorride, le gambe si agitano nell'acqua, due fiocchi stringono ai fianchi i suoi slip e basta un semplice gesto della mano per scioglire un fiocco e..




Tacchi a Spillo

tacchi a spillo dalla foggia classica e dal color rosso scarlatto.
non posso fare a meno di immaginare la mia donna che li indossa ,vedo i suoi glutei che si liberano nell'aria, poi incede di qualche passo (e si, queste calzature non sono fatte per correre e neppure per camminare), naturalmente rischia di perdere l'equilibrio, anzi lo perde senz'altro, ma non cade perchè io l'afferro , la stringo forte a me, ora i nostri visi sono paurosamente vicini.
e allora mi chiedo: cosa accadrà da questo momento in poi grazie ai magnifici tacchi a spillo dal color rosso scarlatto?

Piazza San Carlo

piazza san carlo battuta dalla pioggia
il duca a cavallo che apre l'ombrello
ti rifugi nella libreria sotto i portici, prendi distrattamente un libro,
apri una pagina a caso e leggi in un punto qualsiasi:
"piazza san carlo battuta dalla pioggia..."

una mela al giorno

"mi passi la mela?"
lei gli passa la mela
"mi passi il coltello?"
lei glielo porge, lui sbuccia la mela in un'unica buccia a spirale poi porge a lei la mela sbucciata.
"ti dispiace dividere la mela in quattro fette e togliere i torsoli con i semi?"
lei esegue, poi porge a lui le quattro fette di mela. lui divide ogni fetta a metà.adesso sono in totale otto fette.poi prende una fetta la porge sulla bocca di lei. lei prima la mastica poi la inghiotte.
"adesso tocca a te. Dunque, mi porgi una fetta di mela ..."

mi dai una sigaretta?

"mi dai una sigaretta?"
lei toglie la sigaretta dal pacchetto, e gliela porge tra le dita.lui preme la sigaretta tra le labbra e comincia a inspirare.
"guarda che così non vale, devi accendere". lei accosta l'accendino alla sigaretta e l'accende.
"adesso devi inspirare"
lui inspira ma subito comincia tossire fragorosamente, anche troppo fragorosamente.
"questa sigaretta è drogata!"
lei gli toglie la sigaretta dalle dita la porta alla sua bocca ed inspira profondamente, tirando quasi metà sigaretta, poi trattiene il respiro qualche secondo e alla fine soffia tutto il fumo sul viso di lui che arretra per lo spostamento d'aria.

Sono Tornato

sono tornato.scendo dall'auto e sull'uscio di casa ci sono ad attendermi i servi e i domestici disposti in bella fila. mi fanno un'inchino esagerato, è quasi un piegamento del tronco, poi sollevano le teste ed io squadro quelle facce fin troppo note una dopo l'altra, solo l'ultima faccia mi è del tutto sconosciuta.
-e tu chi sei? domando sospettoso mentre osservo attentamente quel viso di donna che mi sorride apertamente, come se fossimo due vecchie conoscenze.

Il primordiale di Bruno Genero

Bruno Genero, un uomo buono, dalla voce gentile che si preoccuppa dell'Italia e dell'economia, ma nello spettacolo, nel suo spettacolo, si trasforma: il corpo rigido, come in trance e le mani che battono frenetiche il tamburo e poi decine di tamburi, batterie e sax. musiche e ritmi impazziti che trasportano ballerine e ballerini dai vestiti variopinti , corpi che si piegano, si lanciano nell'aria, cadono giù e battono il suolo al ritmo infernale di Bruno Genero.
sprigiona energia liberatoria lo spettacolo di Bruno Genero, e perciò è impossibile descriverlo, si può solo viverlo, ma non da spettatore e la magia di Bruno Genero arriva al punto da trasformare spettatori incauti in ballerini scatenati

La Fata del Sonno

stanotte ho dormito sette ore di fila, dalle dieci alle cinque, non accadeva da mesi o forse da anni, ti svegli che sei rilassato, i muscoli del corpo distesi, poi mi volto a destra e nel letto ci sei tu, sei girata di spalle, ti bacio sul collo, ti giri , ora siamo faccia a faccia, ti tolgo gli slip, anch'io sono nudo, premo il tuo corpo contro il mio,i sessi che si cercano, si toccano e senti l'energia vitale che si espande e ci avvolge.
ora , e per molto tempo, siamo una palla di fuoco che pulsa nell'aria.
-hai dormito tantissimo, ti ho guardato tutta la notte, ogni tanto russavi, in modo lieve, ma russavi.
-perchè non mi hai svegliato?
-perchè devi dormire, dormire per me. io sono la Fata del Sonno.
-ed io sono Salvatore, lo vuoi un' altro caffè?

Un'indagine privata, per niente pubblica...

                                         non sai come andrà a finire
                                         quando il gioco comincia
                                         la solita tariffa
                                         più le spese
                                         informazioni intime
                                         dentro un diario
                                         è un'indagine privata
                                         per niente pubblica
                                         verifico le soffiate
                                         le verità insabbiate
                                         trovo di tutto
                                         in questo lavoro
                                         inganni , tradimenti
                                         c'è sempre una ragione
                                         ma quando la trovo
                                         non riesco ad abituarmici
                                         cosa hai agguantato alla fine della giornata?
                                         cosa ti porti via?
                                         una bottiglia di whisky
                                         e una manciata di menzogne
                                         persiane alle finestre
                                         e una fitta sugli occhi
                                         segnato per sempre
                                         nessuna ricompensa
                                         è un'indagine privata
                                         per niente pubblica

Barilotto dalla Faccia Paffuta

adoro le donne dai facili costumi
nell'alberghetto sgangherato di fronte casa mia ne trovo quante ne voglio.
ieri il barilotto dalla faccia paffuta mi ha presentato Rossana.
è italiana, o forse rumena o moldava, russa, ucraina o argentina o un miscuglio di tutte queste razze.
io l'ho guardata negli occhi, lei ha accennato un timido sorriso,le ho accarezzato la guancia, l'ho baciata.poi l'ho adagiata sul mio letto..

La Bionda al Telefono

la bionda al telefono che sfreccia nel traffico
una mamma trascina il bambino imbronciato
ragazze alla fermata dell'autobus.
le dita che strusciano telefoni e tablet
due anziane signore vicino all'uscio di casa
si scambiano pareri sul tempo: cosa cucini per pranzo?
il cagnolino prima annusa poi lecca 
la cacca adagiata per terra 
le auto attraversano il traffico
semaforo verde
ma non per te

Ragazza Afgana

                       non è un volto umano
                          un'aliena dai lineamenti rigidi
                          quasi metallici
                          occhi che stanno per disintegrare colui che li guarda
                          ma in realtà non è un'aliena
                          la ragazza che ti sta fissando follemente
                          vuole solo squarciarti il petto con lo sguardo
                          e vedere il tuo cuore che batte , che batte

                            Ragazza Afgana
                            Steve McCurry

Nutella Zen

sul tavolo c'è un barattolo di crema di nocciola al cioccolato.fai per ruotare il coperchio per aprirlo, ma in realtà basta sollevarlo, avvicini gli occhi all'orlo e dentro noti con disappunto un bel solco, l'impronta di una ditata, ti guardi intorno sospettoso, scorgi un bel cucchiaio argentato sul tavolo, affondi il cucchiaio nel barattolo, quindi porti il cucchiaio ricolmo di crema di nocciola alla bocca, la lingua impastata, le papille gustative che si dilatano, chiudi gli occhi per il piacere, ma torni in te subito, devi uscire.
al ritorno il barattolo è ancora sul tavolo, svuotato, noti sul pavimento tracce di nutella che scompaiono sotto una porta.
dentro, nella stanza, un vociare di bambini.urlanti che  ti percuote i timpani

Leonessa

                              era una leonessa con la criniera arruffata,
                              i muscoli tesi, guizzanti ed il busto piegato in avanti,
                              un'arco contratto,pronta a balzare sulla preda indifesa
                              ed era un velo di capelli sugli occhi abbassati,
                              la guancia che cerca riparo toccando la spalla,
                              le braccia distese , stanche quelle braccia distese,
                              il corpo si piega , stai per andar giù , hai perso il sostegno.
                              qualcuno è andato via, qualcuno ti ha lasciato sola.

                           

domenica 15 giugno 2014

Scivolano i Jeans di pellenera..

scivolano i jeans di pellenera
sulle bianche strisce pedonali
le dita accarezzano le tasche,
un freddo medaglione scivola sul seno
ascolta il battito del cuore, chi rappresenta?
non ti accorgi del traffico,
rumori violenti di macchine che si arrestano.
si aprono le portiere ,
tutte le portiere
ma non esce nessuno,
i sedili sono vuoti
anche quello dell'autista
sei incerta se salire...





E' una giornata grigia..




È una giornata grigia, lei cammina per strada, un soprabito nero e lungo copre il suo corpo, è aperto davanti,cosicchè fa vedere il maglioncino bianco che s'adagia sul seno, i jeans neri e stretti  le fasciano le gambe.
Esita nel camminare come se avesse paura di inciampare, ma non sono i tacchi a spillo, è il pensiero o il ricordo di una vacanza o di un'altra stagione.
Sei sulla spiaggia, indossi un cappello color sabbia e un'esile vestitino i cui merletti ti accarezzano i seni e le gambe, un cinturino corre lungo i tuoi fianchi, hai un sorriso smagliante, incedi leggera, il pensiero rivolto al tuo uomo che incontrerai tra poco.
Adesso sei arrivata e aspetti,  indossi un bel giubbetto marrone, il vestito (che adesso è bianco) è ancora più corto e finalmente il tuo uomo arriva.
Sono io che ti sorrido, anche tu mi sorridi, poi mentre ti guardo negli occhi insinuo la mano tra le tue gambe e tu mi guardi sorpresa come se volessi dirmi queste parole:
mio Dio, non sarebbe il caso di presentarci prima?

Cappello con la Tesa

Arrivai di corsa nella grande stanza semibuia, il portone era aperto e una finestra spalancata accoglieva i raggi di una pallida luna.
In lontananza credetti di notare due minuscoli punti luminosi che lampeggiavano debolmente.E quello che era lontano mi si parò davanti: due grandi occhi splendenti, assonnati e scrutatori, fissavano le mie labbra.
- Chi sei? -  domandai, sto cercando la ragazza dai grandi occhi bruni, il naso aguzzo, i corti capelli lisci e la dentatura animalesca.
- Sono io e tu sei il cliente che mi ha regalato cappello con la tesa, stamattina. Sbaglio o non te l'ho detto che noi lavoriamo solo di giorno? Adesso l'albergo è chiuso, si trattenga fino a domani.Un po'  di rinuncia virile, perbacco!

venne uno sconosciuto..

venne uno sconosciuto e ci chiese i nostri Nomi. in realtà non era uno sconosciuto perchè lo vedevamo tutte le mattine correre girogiro lungo il bordo della nostra piazzetta circolare.fatto sta che quella mattina ci radunò tutti al centro della piazza, tirò fuori dal gilè un taccuino, abbassava gli occhiali dalle spesse lenti sulla punta del naso e puntò l'indice sul primo dei nostri compaesani, una ragazza grassoccia , dalla lunga treccia di un color biondo opaco,le gambe leggermente storte. 
-allora piccolina, come ti chiamano di solito coloro..

Gli strinsi forte la mano..

Gli strinsi forte la mano, lo salutai con un cenno del capo, quindi mi diressi con rapidi passi dalla mia donna. La mia donna era in casa, la baciai sulle labbra, poi le afferrai i polsi che tenevo girati dietro le sue spalle e la baciai ancora sul collo.
Sai ,  disse ansimando, oggi dal bancomat mi hanno dato le nuove banconote, pare che sia cominciato il changeover.
Changeover? ,   domandai, mentre la adagiavo sul letto e infilavo la mano tra le sue calde cosce

A quelli come me...

A quelli come me cui è capitato di vivere in una grande città viene sottratta la vista del sorgere e del tramonto del sole, palazzi e grattacieli la nascondono, e se anche scomparissero ci penserebbe la spessa coltre di fuliggine che ci circonda ad occultarne la vista.
Nella mia infanzia, invece, quando vivevo in un piccolo paese, in periferia, quasi in aperta campagna, mi capitava spesso di guardare estasiato il disco giallo del sole che , la mattina, faceva capolino attraverso la linea dell'orizzonte e poi alla fine della giornata dopo avere percorso la volta del cielo si trasformava in una palla rossastra e scompariva dietro la linea opposta dell'orizzonte. Mi sembrava che ogni giorno si aprisse un sipario e che poi si richiudesse, per quello che per me , bambino ingenuo, poteva sembrare il miracoloso spettacolo della vita

Occhi bruni splendenti

Occhi bruni spendenti, labbra carnose, vi sfioro le dita,mi bacia la mano.
La camicia che scivola via.
Seni rotondi, capezzoli turgidi, poggio la guancia, collo flessuoso, lo adagio sul letto, i denti che mordono, gridolino di dolore (o di piacere?).
Morbido ventre, ombelico profondo, irresistibile invito, sollevo le gambe, mutandine che volano via,  spalanca le cosce, mi tuffo: oceano che ondeggia, sprofondo nell'abisso
infuocato, corpi che fondono, la mente s'annebbia e nel cielo buio lampeggiano stelle.
Respiri lievi e pesanti, odo un sibilo lontano,  rimbomba vicino, accarezza le orecchie, perquote i timpani, le schiene che vibrano,è un fiotto di suono:
Sììììììììììììì

M'illumino d'immenso?

c'era un famoso poeta che tutte le mattine, si metteva al centro della piazzetta di uno sperduto villaggio di montagna e col viso rivolto al sole nascente urlava con tutto il fiato che aveva nei polmoni:
-Mi illumino d'immenso!
i suoi concittadini aprivano ogni volta le finestre delle loro case ed applaudivano fragorosamnente a quella straordinaria esibizione.
una finestra però rimaneva sempre chiusa cosicchè una delegazione si recò nell'alloggio con la finestra chiusa per chiedere all'inquilino che vi abitava come mai non partecipasse al tripudio generale.
lui spiegò che quel "mi illumino d'immenso" detto dal famoso poeta non aveva alcun senso, o meglio, un senso poteva averlo solo se era preceduto da un'altra frase.
-e quale sarebbe quest'altra frase?- , chiesero in coro tutti i presenti.
allora lui con le labbra appuntite e la voce rantolante pronunciò le seguenti parole:
-mi tuffo nell'oceano profondo-
in conseguenza di ciò congiunse le mani , allungò il collo e piegò le gambe e le ginocchia, assumendo così la caratteristica posizione del tuffatore

Lei mi stava davanti..

lei mi stava davanti, era vestina d'un abito nero e mi sorrideva col viso imbronciato e le labbra sottili e rigonfie.
ma non mi stava davanti, infatti giaceva su una bianca poltrona ed era nuda e indossava  un sottilissimo slip (bianco oppure arancione?) ed un bel reggiseno che le copriva le areole dei seni.
ed era distesa su'n morbido letto ed io le stavo di fianco e accarezzavo i lunghi capelli che le coprivano le morbide guance. ma non stavo affatto al suo fianco, ero sopra il suo corpo che sospirava e ansimava mentre io insinuavo il mio sesso nelle sue carni roventi.

in Pizzeria...


in pizzeria, volti tesi, contratti, catturati dallo schermo, palline bianche e azzurre che rotolano su uno sfondo verde. chiedo informazioni alla cameriera.
-sono i mondiali di calcio, risponde e l'Italia vince due a uno contro l'inghilterra.
apprendo pure che i mondiali si giocano in brasile e  le palline colorate d'azzurro che rotolano sul prato verde sarebbero lItalia.
sono indeciso tra la Capricciosa e la Quattro Stagioni
chiamo la cameriera
hanno vinto le palline azzurre, mi dice...