lunedì 20 aprile 2015

L'Età degli Impiegati

oggi alla posta dietro la piazza col duca a cavallo, devo rinnovare la postepay ed effettuare un bonifico, spingo il bottone, mi viene sputato il numeretto, sono il trentesimo della coda d'attesa.mi siedo, leggo qualcosa, ascolto musiche d'altri tempi, una mazurka?, forse mi assopisco perchè vengo svegliato dagli urli di un uomo palesemente sconvolto.inveisce contro gli impiegati perchè sta aspettando da più di mezz'ora: dovreste essere licenziati in blocco e far lavorare i giovani. 
ascolto divertito mentre l'impiegato davanti allo sportello (un'ometto col naso a punta e la barbetta arruffata) mi chiede codice fiscale carta d'identità e numero di conto.intanto una qualche reazione si produce dietro gli sportelli, perchè impiegati ed impiegate rispondono al tizio sconvolto che loro, gli impiegati stanno tutti lavorando.il "mio impiegato" mi chiede se sono tutt'ora residente a Creazzo, non rispondo , ma sposto lo sguardo sulla carta d'identità che l'ometto ha sotto il naso , non osservo la reazione dell'ometto,  sono distratto da quello che succede nella sala, il tizio sconvolto si mette le mani nelle tasche e tira fuori dei pomodori ma anche dietro le vetrate impiegati ed impiegate non sono da meno, tirano fuori dai cassetti bucce di banane e tozzi di pane raffermo.adesso il tizio sconvolto ha trovato dei sostenitori, si passano i pomodori  senza dare nell'occhio, quasi di nascosto, come se fossero bombe

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