Come sono capitato qui? domandai, era una grande stanza con il soffitto a volta dipinto con linee serpeggianti, il bianco e l'oro erano i colori dominanti, la stanza era vuota, solo a destra c'era una porta, girai la maniglia: davanti ai miei occhi si squadernava l'azzurro del cielo e sotto sporgendo lo sguardo si gonfiavano nuvole bianche; mi ritrassi indietro per lo spavento, potevo cader giù, allora guardai meglio dentro la stanza, mi accorsi che a sinistra c'era un'altra porta, mi avvicinai, la porta si aprì da sola verso l'interno, era un lungo corridoio, o meglio una galleria illuminata da qualche vaga lampadina, dentro, le mie scarpe affondavano nel fango, cadeva una pioggia leggera che gocciolava dalla tesa del cappello
Nessun commento:
Posta un commento