oggi siamo stati da S., era al letto col mal di schiena, non ha potuto aprire la porta quando abbiamo bussato, non riesce proprio ad alzarsi, non riesce a camminare, cosicchè abbiamo dovuto sfondare la porta per entrare, non riesce neppure a parlare o a sorridere, i movimenti dei muscoli della faccia e le contrazioni del ventre gli tormentano la schiena, o perlmeno lui sostiene ciò, e pertanto ha ricambiato il nostro saluto guardandoci con gli occhi vitrei e la mascella irrigidita.
S. voleva raccontarci la sua avventura col ciccione e il carretto trainato dalle vacche, ma ha rinunciato scuotendo il capo, ragazzi, ne riparliamo un'altra volta
sabato 28 febbraio 2015
successe una mattina
Ad un uomo gli cadde il mazzo di chiavi sul marciapiede, si piegò per raccoglierlo e sentì un rumore come di lenzuolo quando viene lacerato dietro la schiena; non riusciva raccogliere il mazzo di chiavi ma non riusciva neppure a rialzare la schiena e così rimase piegato con le braccia penzoloni, finchè non passò un tizio che si fermò, gli girò intorno alcune volte e infine gli chiese cosa gli era successo.
L'uomo racconto al tizio l'accaduto, il tizio rimase lì fermo a riflettere qualche tempo, poi disse:
io non posso aiutarla, mio fratello saprebbe come fare. Lui si siederebbe sulla schiena fino a schiacciarla lentamente contro il marciapiede e così lei si raddrizzerebbe.
Buon uomo, perche non chiama suo fratello allora?
Mio fratello abita lontano da qui, pesa almeno due quintali e per spostarsi usa un carretto trainato dai buoi.
Se ha un po' di pazienza lo faccio venire.
Oh sì -disse piegato come non mai- io non ho mai visto un bue in vita mia, ma è vero che quando ti leccano la guancia con la lingua ruvida ti scorticano la pelle?
Sì, qualche volta succede, rispose e schioccava la punta della lingua...
giovedì 26 febbraio 2015
Prosit
Era un'allegra brigata, uomini e donne intorno ad un tavolo imbandito, si parlava del più e del meno, i camerieri reggevano vassoi e attraversavano svelti la grande sala fin troppo illuminata. Un uomo insinuava la mano dentro la gonna della donna seduta al suo fianco, ma cosa fai se nemmeno ti conosco, lei sussurrò, e gli afferrava i capelli sulle tempie per attirarlo a se e baciarlo; gorgoglio di liquori, erano i camerieri che a decine, dietro e di fianco ai commensali riempivano i calici poggiati sul tavolo. Si alzarono i bicchieri, la donna gemeva mentre l'uomo spingeva, un cameriere scivolava sul pavimento , reggeva un vassoio ricolmo di polletti , i polletti volavano sui tavoli o cadevano giù, due commensali afferrano un polletto per le cosce, le spalancano, le strappano, le leccano e le divorano, intanto i camerieri hanno finito di riempire i calici, le bollicine si diffondono nell'aria, le braccia si alzano a raggera, prosit! gridano gli astanti, godo! urla la donna in preda all'ultimo sussulto.
mercoledì 25 febbraio 2015
Taxi Driver
Un uomo fa un cenno al tassista che si ferma, sale sul sedile posteriore: piazza santa cristina, prego. Il tassista lo squadra dallo specchietto retrovisore poi afferma : siamo arrivati , questa è la piazza, allora l'uomo sporge la testa dal finestrino, in effetti è proprio piazza santa cristina, con il pavimento lastricato di marmo, i sottili colonnati e la statua col duca a cavallo che sguaina la sciabola.
Be',allora non resta che scendere , l'uomo davanti al finestrino porge alcune banconote al tassista e chiede : quanto le devo? Lascia stare, risponde quello, gli fa un cenno colla mano, non si capisce se è un saluto oppure un'imprecazione e se ne va sgommando con una certa violenza.
L'uomo non capisce quale ragione poteva avere il tassista per adirarsi ma adesso non ha tempo per ulteriori riflessioni, deve cercare un'ufficio postale, deve pagare una bolletta.
Guarda i passanti che attraversano la piazza, in lungo e in largo e gli sorridono, non sa proprio a chi rivolgersi, si sente come smarrito chiude gli occhi per la disperazione e solo a questo punto sente una voce che gli sussurra dentro un'orecchio: l'ufficio postale è lì, davanti a lei, all'ingresso del corso.
L'uomo è sorpreso per l'affabilità di quella gente, gli è balenato un desiderio ed è stato subito esaudito, guarda una bella donna che gli passa davanti, anche lei lo guarda, adesso la donna si allontana ma tiene girata la testa verso l'uomo e continua a sorridergli, l'uomo fa un cenno colla mano ma la donna gli volta le spalle, accellera il passo , si mette a correre e sparisce dalla sua vista.
Anche l'uomo si allontana ma nella direzione opposta, adesso entra nell'ufficio, due uscieri ai lati del portone gli fanno un profondo inchino, la grande sala è vuota, ci sono molti sportelli davanti alle pareti, tutti gli impiegati appena lo vedono lo fissano cogli occhi, è evidente che lo stavano aspettando...
Be',allora non resta che scendere , l'uomo davanti al finestrino porge alcune banconote al tassista e chiede : quanto le devo? Lascia stare, risponde quello, gli fa un cenno colla mano, non si capisce se è un saluto oppure un'imprecazione e se ne va sgommando con una certa violenza.
L'uomo non capisce quale ragione poteva avere il tassista per adirarsi ma adesso non ha tempo per ulteriori riflessioni, deve cercare un'ufficio postale, deve pagare una bolletta.
Guarda i passanti che attraversano la piazza, in lungo e in largo e gli sorridono, non sa proprio a chi rivolgersi, si sente come smarrito chiude gli occhi per la disperazione e solo a questo punto sente una voce che gli sussurra dentro un'orecchio: l'ufficio postale è lì, davanti a lei, all'ingresso del corso.
L'uomo è sorpreso per l'affabilità di quella gente, gli è balenato un desiderio ed è stato subito esaudito, guarda una bella donna che gli passa davanti, anche lei lo guarda, adesso la donna si allontana ma tiene girata la testa verso l'uomo e continua a sorridergli, l'uomo fa un cenno colla mano ma la donna gli volta le spalle, accellera il passo , si mette a correre e sparisce dalla sua vista.
Anche l'uomo si allontana ma nella direzione opposta, adesso entra nell'ufficio, due uscieri ai lati del portone gli fanno un profondo inchino, la grande sala è vuota, ci sono molti sportelli davanti alle pareti, tutti gli impiegati appena lo vedono lo fissano cogli occhi, è evidente che lo stavano aspettando...
martedì 24 febbraio 2015
mandorle
Oh, il fragrante cornetto col ripieno di mandorle imburrate! E` sul vassoio poggiato sul tavolo, in cima al mucchio di cornetti integrali e no, col ripieno di frutti di bosco , di crema (che detesti) , di miele e di albicocca. Ma tu vuoi proprio quel cornetto, ed è persino facile prernderlo, non devi estrarre un cornetto laterale dal mucchio, col rischio che tutto il castello di cornetti cada a pezzi, è fin troppo facile, il tuo cornetto è in cima al mucchio, allora lo afferri delicatamente colle dita, il cornetto si sfarina, le briciole cadono sul pavimento, accorre trafelata una cameriera colla scopa;
ora tuffi il cornetto nella tazza di latte schiumoso che schizza dappertutto, ma a te cosa importa, il cornetto è davanti alla tua bocca , fai un bel morso (non lo ingoi tutto , solo metà), poi cominci e masticare, ma che strano, senti un rumore come se stessi masticando patate fritte, gli avventori che riempiono il bar si voltano e storcono la bocca, il rumore della mascella che frantuma il cornetto li infastidisce, sei visibilmente imbarazzato, vorresti sputare oppure ingoiare tutto l'impasto pur di far finire quel fracasso, l'indecisione ti blocca, però continui a masticare ,il sapore delle mandorle imburrate ti manda in estasi, non ci sono più rumori...
ora tuffi il cornetto nella tazza di latte schiumoso che schizza dappertutto, ma a te cosa importa, il cornetto è davanti alla tua bocca , fai un bel morso (non lo ingoi tutto , solo metà), poi cominci e masticare, ma che strano, senti un rumore come se stessi masticando patate fritte, gli avventori che riempiono il bar si voltano e storcono la bocca, il rumore della mascella che frantuma il cornetto li infastidisce, sei visibilmente imbarazzato, vorresti sputare oppure ingoiare tutto l'impasto pur di far finire quel fracasso, l'indecisione ti blocca, però continui a masticare ,il sapore delle mandorle imburrate ti manda in estasi, non ci sono più rumori...
domenica 22 febbraio 2015
Vodca
Un vento gagliardo spazza le nuvole dal cielo, i rami degli alberi sussultano, le tendine strusciano i vetri della finestra che si spalanca di colpo; dentro, sul letto, un uomo sopra una donna, sono nudi e sembra che facciano l'amore, urla, gemiti e sussurri, poi tutto tace.
Mi porti due dita di whisky? Non è una richiesta, è il canto d'amore della donna, ma l'uomo si alza dal letto rapido come un cameriere, poi si dirige in cucina, apre il frigo, ma non trova la bottiglia di whisky.
Va bene la vodca?
Mi porti due dita di whisky? Non è una richiesta, è il canto d'amore della donna, ma l'uomo si alza dal letto rapido come un cameriere, poi si dirige in cucina, apre il frigo, ma non trova la bottiglia di whisky.
Va bene la vodca?
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