Era una fitta boscaglia, il fogliame basso degli alberi impediva la vista, mani di donna colle unghie curate separavano da parte a parte il fogliame, si aprì un varco e comparve una casa, il fumo usciva dal caminetto, i rintocchi del pugno della donna risuonarono sulla porta.
La porta si aprì, uscì un gruppetto di nani colla barbetta e il naso a patata.
Sono cappuccetto rosso, così disse la donna, la mia nonnina alloggia alla locanda dei sette nani, non è questa la locanda dei sette nani?
Questa non è una locanda, rispose burbero il nano che sembrava il più autorevole del gruppo, ma poi sembrò ricordarsi di qualcosa, sorrise e disse:
È vero, la sua nonnina alloggia qui da noi, si accomodi dove vuole, non dovrà aspettare molto tempo.
Il nano si allontanò e ritornò quasi subito in compagnia di un signore col camice bianco.
Aveva appeso al collo uno strumento che cominciò a poggiare sul petto dei nani che a loro volta avevano sollevato le magliette o sbottonato le camicie. Ascoltava il battito del cuore dei nani. Poi si avvicinò a cappuccetto rosso, dal bel decolte` emergevano i seni rigogliosi, il dottore poggiò lo strumento, il respiro era profondo, i seni di cappuccetto rosso si abbassavano e si sollevavano.
Poi si mise a leccarla sul collo, questo dottore aveva il respiro sibilante e, cosa alquanto sospetta, una lunga coda pelosa che fuoriusciva da sotto il camice.
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