Ecco, la notte insonne è venuta.
Non l'hai cercata, e non hai impedito che venisse. I dadi rotolavano e rimbalzavano , poi si disperdevano, infine si sono fermati di colpo.
Ascolti una vecchia canzone nella bettola in fondo alla valle, sorrisi di uomini e donne che ballano, senti la carezza del freddo sul volto, sollevi il bavero della giacca, ti alzi, cammini fino alla stazione.
La diligenza parte alle sei, ti risponde controvoglia l'uomo che è disteso sulla panca, stava dormendo, lo avverti perché la tua domanda l'ha contrariato, ma tu ringrazi lo stesso, ti siedi sulla'altra panca , il tepore della sala d'attesa ti rilassa, finalmente puoi lasciarti conquistare dalla tua amica di sempre,
l'insonnia
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