mercoledì 10 dicembre 2014

gabbiano

Un gabbiano infelice si alzò in volo, polvere e sassi caddero dalla nuda roccia, il cielo era azzurro e limpido il mare, il gabbiano  planava sulle onde del mare, poi aprì la bocca, un rombo di tuono attraversò l'aria, le onde del mare si incresparono, teste di pesci affiorarono dall'acqua, videro il gabbiano, lo salutarono agitando e battendo le pinne, poi sprofondarono negli abissi ed il gabbiano salì in alto nel cielo, adesso l'urlo era diventato una melodia, il disco del sole si mise a palpitare al ritmo della melodia,  il gabbiano  ora scendeva in picchiata, si unirono roteando e cantando altri gabbiani, non era uno stormo e neppure un  tornado, era un'orchestra di pennuti di tutte le razze che suonava, suonava il jazz di sinatra of course.
Il gabbiano era contento, in mezzo a tutti quegli amici canterini e intanto lo stormo si allontanava dalla vista.
Ora il gabbiano è scomparso dietro l'orizzonte, ed il seguito della storia posso solo immaginarlo, ed allora m'immagino che oltre l'orizzonte esista il castello incantato, è un giorno di festa, il gabbiano che è diventato una bellisiima principessa colle guance paffute e le labbra carnose,  è vestita di bianco, è il giorno delle nozze, ma tutti sembrano irrequieti, alcuni pennuti estraggono l'orologio dal taschino, anche la bionda sbuffa nervosetta, qualcuno è in ritardo, ma ecco che arriva ,  è il principe azzurro, è alto quasi quanto la bionda, indossa...

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