Era notte fonda, l'uomo salì in macchina e partì
Era una lunghissima strada, ma non si vedeva affatto, si vedevano due fari, o meglio due lame di laser che squarciavano l'immensa città.
Arrivò alla fine del percorso, ora la strada si arrampicava con linee ondulate su per la collina, il buio della notte dileguava e compariva il chiarore dell' alba
lunedì 27 luglio 2015
domenica 26 luglio 2015
Venerdì
Cade la pioggia sotto la grande quercia frondosa, i vestiti inzuppati aderiscono alla pelle, la testa bagnata, le scarpe e i piedi dentro le scarpe bagnati e allora tanto vale abbandonare la quercia e correre a ripararti sotto la tettoia della chiesa.
Arrivi dopo una breve corsa ma sei salutato da violente raffiche di pioggia, c'è una ragazza tutta bagnata, ha sbagliato riparo come te, non e triste e neppure allegra, solo il gatto nella custodia si agita ma è all'asciutto.
Cominci a parlare, ti ha fregato la connessione, dici, se ti fossi alzato dalla panchina sotto la quercia pochi minuti prima della pioggia adesso guarderesti il temporale dalla finestra della camera d'albergo;
maledici internet dentro di te, la ragazza parla di stazione da raggiungere , del treno che forse perderà e festeggia così l'inizio del weekend.
Per non essere da meno le racconti la tua storia, come sei capitato in questa citta` che non conosci, anzi ti e` del tutto estranea, poi noti il titolo del libro che stava leggendo, Die Traumdeutung e il discorso cade sull'inconscio e la via regia per accedervi, il sogno.
Il sogno è una sorta di appagamento inconscio, dici, di un desiderio latente, aggiunge la ragazza, intanto gli sguardi si incrociano e quasi non ti accorgi che ha smesso di piovere, si alza un venticello che asciuga i vestiti, allora devi andare via, la ragazza non saluta, si allontana veloce, forse ce la fa a non perdere il treno.
Arrivi dopo una breve corsa ma sei salutato da violente raffiche di pioggia, c'è una ragazza tutta bagnata, ha sbagliato riparo come te, non e triste e neppure allegra, solo il gatto nella custodia si agita ma è all'asciutto.
Cominci a parlare, ti ha fregato la connessione, dici, se ti fossi alzato dalla panchina sotto la quercia pochi minuti prima della pioggia adesso guarderesti il temporale dalla finestra della camera d'albergo;
maledici internet dentro di te, la ragazza parla di stazione da raggiungere , del treno che forse perderà e festeggia così l'inizio del weekend.
Per non essere da meno le racconti la tua storia, come sei capitato in questa citta` che non conosci, anzi ti e` del tutto estranea, poi noti il titolo del libro che stava leggendo, Die Traumdeutung e il discorso cade sull'inconscio e la via regia per accedervi, il sogno.
Il sogno è una sorta di appagamento inconscio, dici, di un desiderio latente, aggiunge la ragazza, intanto gli sguardi si incrociano e quasi non ti accorgi che ha smesso di piovere, si alza un venticello che asciuga i vestiti, allora devi andare via, la ragazza non saluta, si allontana veloce, forse ce la fa a non perdere il treno.
venerdì 17 luglio 2015
L' onda perfetta
Il sole arroventa la sabbia, le onde scivolano sul bagnasciuga e disegnano una linea fluttuante che si perde in lontananza.
La spiaggia è deserta, ed è molto strano perché fino a ieri c'erano ombrelloni dappertutto, i bambini giocavano e sguazzavano nell' acqua bassa , peraltro occupata da bagnanti, uomini e donne, pigiati come sardine.
Oggi si vede emergere dai flutti una donna, ha il corpo affusolato ed avanza lentamente, il seno fasciato d'azzurro, anche gli slip sono azzurri.
Si stende sulla sabbia, un uomo dalla pelle nera sistema accanto al suo corpo un ombrellone, poi le porge un vassoio con sopra diverse bibite, che sudano pel freddo.
La donna prende il barattolo di aranciata, toglie la linguetta , infila la cannuccia e succhia avidamente la bevanda.
Poi depone la bevanda e agita le mani davanti al viso a mo' di ventaglio, il servitore capisce ed agita una enorme palma per provocare un po' di movimento d'aria.
Ma deve aver provocato parecchio movimento d'aria perché si alza un forte vento,
l'ombrellone si piega ma l'uomo lo regge prontamente.
Le onde del mare si increspano in lontananza, si formano cavalloni che si ingrossano e avanzano verso la riva.
Dalla pineta prospiciente si vedono sbucare uomini che si dirigono verso la spiaggia.
Quando hanno raggiunto l'ombrellone si riesce a distinguerli, sono due giovani alti e robusti, si tengono per mano e con le mani libere tengono le tavole da surf. E ` evidente, hanno visto i cavalloni ingrossarsi e adesso li vogliono cavalcare.
Mi chiedono se ho visto per caso l'onda perfetta, io non l'ho vista, guardo con fare interrogativo la donna, lei sgrana gli occhi e spalanca la bocca, no , rispondo ai surfisti , l'onda perfetta non l'abbiamo vista.
Quelli salutano, si tuffano e scompaiono sott'acqua, solo le tavole galleggiano sulla superficie dell'acqua.
Sulla spiaggia siamo rimasti io e la donna, il servitore è scomparso, l'ombrellone è stato scaraventato lontano, ma non serve perché nuvoloni bianco grigi oscurano il disco del sole.
Mi stendo accanto alla donna, guardo il profilo del suo corpo , il vento sempre più impetuoso le sfila il reggiseno, i piccoli seni si gonfiano, i capezzoli si allungano.
L'acqua avanza sul bagnasciuga, un'onda sommerge i piedi della donna,che grida per lo spavento e per il freddo, istintivamente mi avvicino e la stringo tra le braccia, tesoro, tesoro mio, le sussurro , amore, amore mio, mi sussurra, un enorme cavallone ci travolge, siamo trascinati in mare aperto , corpi nudi avvinghiati si dibattono tra i flutti, ora si vedono solo due teste, e le bocche congiunte in un bacio infinito.
La spiaggia è deserta, ed è molto strano perché fino a ieri c'erano ombrelloni dappertutto, i bambini giocavano e sguazzavano nell' acqua bassa , peraltro occupata da bagnanti, uomini e donne, pigiati come sardine.
Oggi si vede emergere dai flutti una donna, ha il corpo affusolato ed avanza lentamente, il seno fasciato d'azzurro, anche gli slip sono azzurri.
Si stende sulla sabbia, un uomo dalla pelle nera sistema accanto al suo corpo un ombrellone, poi le porge un vassoio con sopra diverse bibite, che sudano pel freddo.
La donna prende il barattolo di aranciata, toglie la linguetta , infila la cannuccia e succhia avidamente la bevanda.
Poi depone la bevanda e agita le mani davanti al viso a mo' di ventaglio, il servitore capisce ed agita una enorme palma per provocare un po' di movimento d'aria.
Ma deve aver provocato parecchio movimento d'aria perché si alza un forte vento,
l'ombrellone si piega ma l'uomo lo regge prontamente.
Le onde del mare si increspano in lontananza, si formano cavalloni che si ingrossano e avanzano verso la riva.
Dalla pineta prospiciente si vedono sbucare uomini che si dirigono verso la spiaggia.
Quando hanno raggiunto l'ombrellone si riesce a distinguerli, sono due giovani alti e robusti, si tengono per mano e con le mani libere tengono le tavole da surf. E ` evidente, hanno visto i cavalloni ingrossarsi e adesso li vogliono cavalcare.
Mi chiedono se ho visto per caso l'onda perfetta, io non l'ho vista, guardo con fare interrogativo la donna, lei sgrana gli occhi e spalanca la bocca, no , rispondo ai surfisti , l'onda perfetta non l'abbiamo vista.
Quelli salutano, si tuffano e scompaiono sott'acqua, solo le tavole galleggiano sulla superficie dell'acqua.
Sulla spiaggia siamo rimasti io e la donna, il servitore è scomparso, l'ombrellone è stato scaraventato lontano, ma non serve perché nuvoloni bianco grigi oscurano il disco del sole.
Mi stendo accanto alla donna, guardo il profilo del suo corpo , il vento sempre più impetuoso le sfila il reggiseno, i piccoli seni si gonfiano, i capezzoli si allungano.
L'acqua avanza sul bagnasciuga, un'onda sommerge i piedi della donna,che grida per lo spavento e per il freddo, istintivamente mi avvicino e la stringo tra le braccia, tesoro, tesoro mio, le sussurro , amore, amore mio, mi sussurra, un enorme cavallone ci travolge, siamo trascinati in mare aperto , corpi nudi avvinghiati si dibattono tra i flutti, ora si vedono solo due teste, e le bocche congiunte in un bacio infinito.
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