venerdì 24 ottobre 2014
domenica 19 ottobre 2014
Autunno
il sole tramonta nel cielo azzurro, un tepore primaverile ti avvolge
il fiume scorre lì davanti, le anitre scivolano sull'acqua,
un cane abbaia perchè il padrone non butta la pallina, la corsa dei cani che rincorrono la palla che rimbalza
una folata di vento scuote i rami dell'albero, le foglie giallastre che si staccano
l'argine del fiume colorato d'arancio.
l'autunno.
il fiume scorre lì davanti, le anitre scivolano sull'acqua,
un cane abbaia perchè il padrone non butta la pallina, la corsa dei cani che rincorrono la palla che rimbalza
una folata di vento scuote i rami dell'albero, le foglie giallastre che si staccano
l'argine del fiume colorato d'arancio.
l'autunno.
Era una notte buia e tempestosa...
Dai cespugli lì accanto sbucarono dei giovani con la maglietta e i pantaloncini da atleta, erano zombi, circondarono il carretto e guardavano sospettosi l'accaduto anche una scopa volteggiava nell'aria, poi scese in picchiata e si fermò poco sopra le teste dei giovani zombi, si mise a oscillare come fosse indecisa quale testa colpire per prima, i giovani zombi guardavano in alto impauriti, infine la scopa si decise e cominciò a colpire forte una dopo l'altra le teste dei giovani zombi che gridarono: ahi!, un fischio arrestò la scopa, comparve una strega , il viso delicato e le labbra color cremisi, un braccio peloso cingeva il suo braccio, era il lupo mannaro, camminavano abbracciati, i giovani zombi, erano due, si sistemarono ai lati della strega e del lupo mannaro , il lupo afferrò la scopa che volteggiava, quindi il gruppetto avanzò con passo solenne fino al carretto mezzo diroccato.
Adesso l'uomo dal nero mantello e i canini sporgenti si schiariva la voce, estrasse un libretto dalla giacca, evidentemente doveva leggere dal libro oppure recitare una formula...
martedì 14 ottobre 2014
Sutura
i punti di sutura gli pizzicavano la schiena
le ali dei gabbiani sferzavano l'aria
i vetri della porta vibrarono
guancia a guancia
le ali dei gabbiani sferzavano l'aria
i vetri della porta vibrarono
guancia a guancia
scrutavo l'orizzonte lontano
Scrutavo l'orizzonte lontano, il mare a tratti era calmo ma a tratti era fortemente agitato, un'enorme cavallone si infranse sulla riva, poi i flutti si ritirarono ed emerse il corpo di una donna adagiato sulla sabbia, ero seduto su uno scoglio vicino, mi dovetti alzare per raggiungerla e mi bloccai subito: un granchio grosso come la mia mano aperta aveva conficcato la chela nell'alluce, urlai per il dolore e per attirare la donna, ma chiaramente lei non poteva soccorrermi, era svenuta o forse era morta,
dovevo soccorrerla per cui levai il granchio dal piede con una pedata e mi ritrovai circondato da decine di granchi minacciosi con le chele alzate, ero di nuovo bloccato, la donna emise come un gemito convulso e i granchi si spostarono a ventaglio aprendomi un varco.
Raggiunsi con un balzo la bionda, le voltai le spalle, notai le guance paffute e le labbra carnose, adesso sembrava di nuovo svenuta, stavo per premere le mani sul petto per farle il massaggio cardiaco quando sentii una voce proveniente da chissà dove che diceva: respirazione bocca a bocca. Avvicinai la mia bocca alla bocca della donna che si schiudeva, adesso sentivo premere un braccio sul collo, sentivo la lingua...
domenica 12 ottobre 2014
Stiletto
vestiva solo "il brand tal dei tali"
era una bionda
calzava stiletti neri tacco 12
una volta le cadde la borsa per terra
era una grande borsa di pelle nera
dalla borsa rotolò una mela
il dandy si piegò per raccoglierla
notò l'altissimo stiletto nero
e sotto lo stiletto come sollevata
la suola rossa
si disegnò nella mente del dandy
il colore degli slip della bionda
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