venerdì 26 settembre 2014

Un Fiore di Campo

...è un fiore di campo dai petali bianchi 
il vento scuote lo stelo  che ondeggia nell'aria
compare uno sguardo e  i petali bianchi si curvano e nascondono il timido viso
scivolava sulle onde del mare il fiore di campo
e passarono i giorni i mesi e gli anni e poi un bel giorno 
un raggio  del sole nascente accarezzò il fiore di campo 
i petali si aprirono piano 
il disco  del sole riscaldò il cuore del fiore di campo 
divenne una fiamma che arse d'amore, esplose nel cielo
polvere di stelle che cade 
durante la notte 
lo osservi
ti avvolge 

lunedì 22 settembre 2014

Murazzi

Una bruna colla testa fasciata corre lungo l'argine del fiume, incrocia un uomo che  forse non conosce, lo saluta con un sorriso, poi  si ricorda di qualcosa, si ferma, urla qualcosa all'uomo che si sta allontanando, un sibilo colpisce l'orecchio dell'uomo che si volta, torna indietro, adesso l'uomo e  la bruna si fronteggiano, lei tiene il collo allungato, chiude gli occhi e gli porge le labbra sporgenti, l'uomo accoglie l'invito, quindi si baciano,  adessso la bruna respinge l'uomo che sembra infoiato, non la vuole mollare, ma lei deve proseguire, vuole aggiornare il suo record, riesce  a liberarsi dalla stretta e riprende a correre.
Un uomo seduto sull'argine è intento a pescare, ma sembra sonnecchiare, uno strattone della lenza lo sveglia di soprassalto, tira la canna, la lenza vola nell'aria, il barattolo legato all'amo disegna un semicerchio nell'aria,  rimbalza sulla testa della bruna, che comincia a barcollare , si tuffa nel fiume...

senza titolo


   un sorriso abbatte il dolore del mondo
   un rutto espelle l'aria dallo stomaco

giovedì 11 settembre 2014

Frullato d'Immagini



 









Era un laboratorio ed un uomo stava togliendo lo sportello laterale di un computer per vedere cosa c'era dentro, un vociare indistinto lo distrasse, si sporse dal balcone , era al terzo piano e sotto, nella piazzetta c'erano uomini e donne che  facevano circolo intorno ad un'automobile.
Era un auto nera, dal design accattivante, affusolata come lo sono i  delfini o gli squali, a vederla avevi l'impressione che l'automobile dovesse prendere lo slancio per tuffarsi nel fiume che scorreva  vicino alla piazzetta. Invece l'auto rimaneva lì ferma mentre il fiume scorreva rapido, indifferente a tutto.
Sul viale frondoso che affiancava l'argine del fiume c'era una ragazza seduta su una panchina, aveva poggiato la bici sulla ringhiera e leggeva un libro, le gambe accavallate, la bottiglietta di acqua minerale a portata di mano.
In fondo al viale  un uomo cronometrava correndo la corsa del suo cane, un altro uomo sonnecchiava seduto su una panchina lontana.
Lo spettacolo dell'auto, del fiume, della ragazza e tutto il resto mi aveva distratto per parecchio tempo, alla fine tornai in me, chiusi la finestra del balcone e controllai l'orologio.
S'era fatto tardi, calava il crepuscolo sulla piazza, chiusi il laboratorio ed uscii di casa. Quella notte  ci sarebbe stata la luna piena, sentivo un ululato lontano, il sangue mi guizzava nelle vene.

lunedì 8 settembre 2014

E' solo un ritratto

Sì.
È solo un  ritratto
un sorriso forzato
digrigni i denti
occhi grandi abbassati
sei imbarazzata
risata che sta per esplodere
la vuoi soffocare
ci riuscirai?
Immaginare come andrà a finire
mission impossible
mi sono voltato
sigilli con la mano la bocca
uno scroscio riempie la stanza
tuoni e fulmini
ti stai sbellicando
convulsioni del ventre
rotolare sulla superficie del mare
è un atto di fede.
Sì.

martedì 2 settembre 2014

La Via del Satori

Era una stanza di media grandezza con le pareti di legno ed un tetto particolarmente basso; ero seduto sul pavimento al centro della stanza, le gambe incrociate e il busto eretto, davanti a me un  tavolino  e poggiata sul tavolo una tazza d'argilla di rozza fattura.
Se volevo muovermi nella stanza , oppure uscire, non potevo alzarmi, avrei sbattuto la testa contro il soffitto, potevo solo strisciare carponi le ginocchia e le mani per terra, una faccenda piuttosto complicata, per cui era meglio restare seduto.
In un'angolo della stanza c'è un'uomo di bassa  statura , è in piedi,  ha il codino e guarda con aria assonnata un recipiente poggiato s'un fornello acceso. Quando l'acqua nel recipiente inizia a bollire, (me ne accorsi dal rumore del gorgoglio), costui toglie il recipiente dal fornello  e un rotolo di seta  grigia frusciante si sposta rapido nella stanza come fosse un tornado.
D'un tratto mi si para davanti un vecchio col pizzetto e la barba rada, era sicuramente un cinese, un timido sorriso gli increspa  il  pallido viso, questo cinese, ma può darsi che fosse giapponese o cambogiano, posa sul tavolo un vassoio, sul vassoio la caraffa d'acqua bollente e una ciotola, versa    nella tazza l'acqua bollente e   una polvere verde prelevata col mestolo dalla ciotola. 
Un'odore pungente mi pizzica il naso, mi strofino il naso  col dito, poi mescolo con un frustino l'infuso, adesso ha un colore  delicato, come di giada, avvicino l'infuso alla bocca, ne bevo un sorso, ha un sapore aspro ed amaro, ci vuole lo zucchero, penso , ma il presunto cinese pare abbia letto nei miei pensieri, sembra contrariato, muove il dito indice sulle labbra appuntite, io però sono imbarazzato, l'intruglio è imbevibile, una folata di vento spalanca la finestra, un turbine di foglie riempie la stanza,  le foglie cadono giù come una pioggerella,  la finestra si richiude lentamente, sono ricoperto di foglie, anche la mia donna è ricoperta di foglie, soffio vigorosamente, le foglie volano via,  lei prende la tazza dagli orli seghettati, l'avvicina alle labbra, beve tutto il contenuto, poi avvicina le sue labbra alle mie labbra, adesso le nostre bocche si congiungono, è la cerimonia del tè.