Anche questa mattina c'è la facciata, solo la facciata però, imponente e di un bel colore rosso bruno, poi c'è la scalinata, poi il portone d'ingresso.
L'uomo rincuorato da quella visione attraversa la strada di fronte con passi regolari, si ferma davanti alla scalinata, guarda l'orologio da polso per controllare l'orario, lo coglie una smorfia di disappunto, d'istinto si mette a sbuffare sulle lancette ma quelle, inesorabili, attraversano le tacche lente come sempre , troppo lente per l'uomo che continua a sbuffare e finalmente si fermano alle dieci : è l'ora!
L'uomo comincia a salire la scalinata, con aria tranquilla, quasi indifferente, gli occhiali da sole gli danno un'aria come di mistero, in mezzo alla scalinata c'è la ragazza trasandata, coi capelli arruffati e la maglietta strappata e appena lo scorge gli lancia un'occhiata furtiva, l'uomo non reagisce all'occhiata ma non si riesce a capire per via degli occhiali da sole, anzi volge lo sguardo sulla ragazza slanciata, quella appena sente lo sguardo dell'uomo posarsi su lei volta di scatto le spalle, l'uomo adesso guarda altrove, all'intorno, accenna un sorriso, tutto ciò che vede all'intorno lo incoraggia a continuare nella difficile impresa, il gruppo di ragazze si allontana dalla sua vista, ora l'uomo tende l'orecchio, sente il fruscio di una ventola e finalmente varca il portone quando non può più vedere le trecce delle ragazze che si sciolgono al vento.
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