Ho visto Tamara
L`ho salutata
(dentro di me)
Ciao Tamara
domenica 24 maggio 2015
martedì 19 maggio 2015
S. Cataldo
Si fermarono di fronte al parapetto. Il parcheggio era vuoto, uscirono dall`auto, l`odore della salsedine riempiva le narici, lo sciabordio delle onde, bambini che giocano sulla sabbia, gambe e corpi che si intrecciano sotto l`ombrellone.
Entrarono in un bar per chiedere come si chiamava quel posto.
Entrarono in un bar per chiedere come si chiamava quel posto.
martedì 12 maggio 2015
Barbaroux
è un vicolo lungo e stretto con uno spiazzo a sinistra, ci sono due uomini in maglietta sopra un autocarro, sono robusti, hanno la mascella quadrata, i capelli a spazzola e mescolano colle vanghe un impasto per muratura.
un altro autocarro vuole entrare dentro il portone in fondo allo spiazzo, sbaglia la traiettoria, allora fa marcia indietro e riparte ma sbaglia di nuovo. quella manovra che si ripete in continuazione ingombra il vicolo, una piccola audi scura è ferma davanti all'autocarro da chissà quanto tempo, una donnina esile coi capelli biondi ondulati e la faccia ossuta avanza con la bici lungo il pertugio tra la fiancata dell'audi e l'aiuola che delimita lo spiazzo.
è appena sbucata fuori quando si apre la portiera dell'audi ed esce una donna,ha la pelle scura, le labbra carnose, i capelli ricci e corti, dall'aspetto si direbbe una mulatta grassottella, indossa un'elegante giacca blu e si rivolge alla donnina con un tono rauco, quasi cavernoso.
dove va, si fermi! la donnina si volta: dice a me? certo, non si è accorta che mi ha rigato la macchina? come? ha strisciato la portiera col manubrio della sua bici.
l'esile donnina è intimorita, nega l'evidenza, nonostante la donna grassottella mostri la bella riga bianca che corre lungo la portiera e afferri il truciolo di vernice e lo faccia volare in aria a mò di coriandolo.
i due lavoranti sopra l'autocarro continuano a mescolare la malta, un'altra donna con la bici passa per l'altro lato della strada nella direzione opposta a quella della donnina, è strano come le due donne colle bici si assomiglino, quest'ultima guarda davanti a se ed escama: è una gran maleducata! poi si rivolge al barilotto: sì sì ce l'ho con lei! sta bloccando il traffico della città, se adesso le rigo pure io l'altra fiancata ben le sta!
ma come, mi hanno appena rigato la macchina, risponde la donna grassottella,lei deve spostare la sua auto, ribatte l'altra donna, ma come faccio se l'autocarro ostacola il passaggio?
l'uomo che era a fianco all'autista dentro l'autocarro ed era sceso per valutare l'ingombro del portone ha ascoltato le parole della donna grassottella e dice: stiamo ostacolando il traffico? potevate dirlo subito. l'uomo fa un cenno all'autista, l'autocarro si addossa al portone dentro lo spiazzo e libera finalmente il vicolo.la donna grassottella sale nell'audi livida in volto, le bici si allontanano nelle opposte direzioni.
anche i due robusti lavoranti hanno terminato di lavorare l'impasto perchè posano le vanghe , si asciugano il sudore dalla fronte e avvicinano le cardarelle all'impasto.
lunedì 11 maggio 2015
Turisti per la Sindone
La giovane donna mostra la lingua indicando col dito la punta della lingua scottata, davanti a lei una carrozzella, poco distante un giovane colla barba arruffata e pettinata, si lamenta perchè il caffè al ginseng della moglie era bollente.
Dietro il banco, il barista, un signore anziano col naso adunco indica la macchina del caffè al ginseng e dice che il caffè da lì esce sempre molto caldo, piuttosto, toccava alla donna, prima di bere il caffè di accertarsi che non era bollente.
Il giovane colla barba arruffata e pettinata non sembra convinto della spiegazione dell'anziano barista perchè afferma , sempre con tono garbato, che lui il caffè non intende pagarlo ma pagherà soltanto i cornetti ed il cappuccio.
L'anziano barista replica seccato che il giovane barbuto può risparmiarsi di cacciare i soldi :
o paga tutta la colazione oppure niente, ne va del suo onore professionale.
Si sente strillare nella carrozzella, la donna agita le maracas e il giovane insiste che lui il caffè al ginseng non lo paga e invita la moglie a fare il giro dei tavoli e mostrare agli altri clienti la lingua scottata.
La donna depone le maracas, mi si para davanti e mi fa le boccacce, al che mi alzo dal tavolo ed esco. Durante il cammino provo a immaginare come può finire la curiosa querelle.
Che il giovane colla barba arruffata e pettinata paghi tutta la colazione mi sembra inverosimile, sarebbe come ammettere di aver sbagliato a contrapporsi al barista, neppure posso credere che il barista accetti solo parte del pagamento, o forse sì, se il giovane molla i soldi sul banco e scompare rapido colla donna, così lascia il barista indifeso, senza possibilità di reagire e lo costringe a prendere i soldi anche se di controvoglia.
Però le carte sono tutte in mano al giovane barbuto e allora m'immagino che lui abbandoni il bar senza pagare alcunchè, seguito dalla moglie colla carrozzella, così difende le sue ragioni ed ottiene tutta la colazione gratis.
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